Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 3,16-18)
In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».
UN PENSIERO PER VOI
Oggi celebriamo la Solennità della Santissima Trinità.
Chi è Dio? Perché cerchiamo Dio? Dentro il nostro cuore cerchiamo risposte: ogni uomo, di ogni tempo, è cercatore di senso, di vita …di Dio! La Festa di oggi ci aiuta a “cercare”! La Trinità è un mistero della fede non tanto da capire o spiegare, quanto da accogliere nella vita!
L’ Amore, infatti, se lo spieghi troppo non lo capisci o lo sprechi, l’Amore vero va accolto e vissuto! Questa Festa ci ricorda che non possiamo racchiudere Dio in una definizione o un concetto ma riconoscere la sua Presenza da accogliere nella vita. Dio è “insieme”, Dio è Comunione!
E noi? Siamo capaci di “stare veramente insieme”, di fare Comunità?
Dio è Trinità: è Relazione!
C’è un gesto che ci immerge nella Trinità: il segno della croce!
Il segno di croce è una professione di fede vera e propria, racchiusa in un gesto semplice e straordinario! Recuperiamo questo gesto nella nostra vita! Immergiamoci nel mistero d’Amore di Dio!
Papa Francesco ci ricorda: “Il segno di croce è una professione di fede vera e propria, racchiusa in un gesto semplice e straordinario! Fare il segno della croce significa dire a noi stessi e agli altri a chi apparteniamo, chi vogliamo essere!”
Buona settimana, don Alessandro