Puoi scaricare il relativo sussidio: Settimana Santa e Triduo Pasquale 2022 (clicca qui)
“Ama … c’è GIOIA!”
Carissimi parrocchiani,
con questo semplice libretto voglio simbolicamente entrare nelle vostre case e pregare con voi!
Vivremo uniti nella preghiera questi giorni Santi con la certezza che il Signore è sempre vicino a noi! “Ama… c’è Gioia!” così, vivendo questa Settimana, vogliamo accogliere il dono della Pasqua!
L’Eucaristia del giovedì Santo, la Croce del venerdì Santo e quel Sepolcro del sabato Santo, ci parlano del grande Amore che Dio ha per noi e ci ricordano che
“… la vera misura dell’Amore è amare senza misura!”
don Alessandro
Domenica delle Palme – 10 aprile
Partecipa alla S. Messa e medita la Passione dal Vangelo di Luca
(prendi il Vangelo: Lc 22, 1-49)
Durante tutte le Messe festive: Benedizione degli ulivi
Lunedì Santo – 11 aprile
Leggi il Vangelo del giorno: Gv 12,1-11
Preghiera: Signore Gesù, insegnaci a cercare Te e a fare le cose per Te, dandoti il meglio di noi stessi, perché ogni atto d’amore è sempre già una risurrezione e spande ovunque il profumo della tua Pasqua!
Padre nostro…
Martedì Santo – 12 aprile
Leggi il Vangelo del giorno: Gv 13,21-38
Preghiera: Signore Gesù, sostienici con il tuo Spirito perché ci aiuti a stare davanti a Te con cuore grato, attento e disponibile.
Aiutaci a non dubitare mai del tuo Amore!
Padre nostro…
Mercoledì Santo – 13 aprile
Leggi il Vangelo del giorno: Mt 26,14-25
Preghiera: Signore Gesù, rendi puri i nostri pensieri e desideri per vivere relazioni sincere e costruttive. Liberaci dalle false attese e dalla paura
di testimoniare la fede e dacci la forza del tuo Amore per risollevarci e continuare a camminare con Te!
Padre nostro…
GIOVEDI’ SANTO – 14 aprile
Ricordo dell’Ultima Cena di Gesù
PREGHIAMO CON LA COMUNITA’:
ore 20.30 S. Messa nella Cena del Signore
(in diretta sul canale YouTube della Parrocchia)
PREGHIAMO NELLE NOSTRE CASE:
RICORDIAMO L’ULTIMA CENA DI GESU’:
Prepara sul tavolo di casa un pezzo di pane, dei fiori e una candela
- ASCOLTA LA PAROLA del SIGNORE:
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 13,1-15)
Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.
Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto.
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!».
Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti».
Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».
Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».
- PREGA con il Salmo:
Dal Salmo 115 (116) Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza.
Che cosa renderò al Signore, per tutti i benefici che mi ha fatto? Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore.
Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza.
Agli occhi del Signore è preziosa la morte dei suoi fedeli.
Io sono tuo servo, figlio della tua schiava: tu hai spezzato le mie catene. Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza.
A te offrirò un sacrificio di ringraziamento e invocherò il nome del Signore. Adempirò i miei voti al Signore davanti a tutto il suo popolo.
Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza.
VENERDI’ SANTO – 15 aprile
PREGHIAMO CON LA COMUNITA’:
ore 15.00 Celebrazione della morte del Signore
(in diretta sul canale YouTube della Parrocchia)
ore 20.30 Via Crucis per le vie del paese
(piazza della Chiesa, via Molera, parco comunale)
PREGHIAMO NELLE NOSTRE CASE:
RICORDIAMO LA MORTE DI GESU’:
Prepara in casa un luogo dove mettere il Crocifisso e una candela.
- PREGA con il Salmo:
Dal Salmo 30 (31)
Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito
In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso;
difendimi per la tua giustizia. Alle tue mani affido il mio spirito;
tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.
Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito
Sono il rifiuto dei miei nemici e persino dei miei vicini,
il terrore dei miei conoscenti; chi mi vede per strada mi sfugge.
Sono come un morto, lontano dal cuore; sono come un coccio da gettare.
Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito
Ma io confido in te, Signore; dico: «Tu sei il mio Dio,
i miei giorni sono nelle tue mani».
Liberami dalla mano dei miei nemici e dai miei persecutori.
Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito
Sul tuo servo fa’ splendere il tuo volto, salvami per la tua misericordia.
Siate forti, rendete saldo il vostro cuore, voi tutti che sperate nel Signore. Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito
- ASCOLTA LA PAROLA del SIGNORE:
Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Giovanni
Leggi il testo completo: Gv 18, 1– 19,42
(di seguito proponiamo l’ultima parte)
Essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù in mezzo. Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei». Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: “Il re dei Giudei”, ma: “Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei”». Rispose Pilato: «Quel che ho scritto, ho scritto».
I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti – una per ciascun soldato –, e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice: «Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte». E i soldati fecero così.
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.
Era il giorno della Parascève e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: «Non gli sarà spezzato alcun osso». E un altro passo della Scrittura dice ancora: «Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto».
Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodèmo – quello che in precedenza era andato da lui di notte – e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di áloe. Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura. Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. Là dunque, poiché era il giorno della Parascève dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù.
Dopo aver letto il Vangelo stai un momento in silenziosa preghiera guardando la Croce. Concludi con la preghiera del PADRE NOSTRO e dai un BACIO al CROCIFISSO
VIA CRUCIS
(il testo che trovi di seguito verrà usato per la Via Crucis serale
del Venerdì Santo in Parrocchia)
PREGHIERA INIZIALE:
Dio onnipotente ed eterno, concedi a noi che vogliamo ripercorrere la via della Croce, di imitare nella nostra vita l’Amore del Signore Gesù e il suo dono totale ai fratelli.
I STAZIONE – Gesù condannato a morte
«Pilato parlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà Gesù. Ma essi urlavano: “Crocifiggilo, crocifiggilo!”. Ed egli, per la terza volta, disse loro: “Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato nulla in lui che meriti la morte. Dunque lo punirò e poi lo rilascerò”. Ma essi insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso; e le loro grida crescevano. Pilato, allora, decise che la loro richiesta fosse eseguita. Rimise in libertà colui che era stato messo in carcere per rivolta e omicidio e che essi richiedevano e consegnò Gesù al loro volere» (Lc 23,20-25)
Meditazione: Signore, quanto è facile condannare! Tu hai scelto di stare dalla parte dei vinti e degli umiliati. Aiutaci a non giudicare, insegnaci a non condannare: aiutaci a prendere posizione per difendere gli ultimi e gli indifesi.
II STAZIONE – Gesù è caricato della croce
«Gesù portò i nostri peccati nel suo corpo, sul legno della croce, perché non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia; dalle sue ferite siete stati guariti. Eravate erranti come pecore, ma ora siete stati ricondotti al pastore e custode delle vostre anime» (1 Pt 2,24-25)
Meditazione: Signore, prendi la croce sulle tue spalle, la nostra croce, e ci sfidi con la potenza del tuo Amore! Tu, Dio, prendi la croce, ti carichi delle nostre debolezze: mistero di bontà, mistero di umiltà!
III STAZIONE – Gesù cade per la prima volta
Egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio ed umiliato. Egli è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si
è abbattuto su di lui! (Is 53,4-5)
Meditazione: Dio non può cadere… e invece cade! Perché? Signore, sotto quel peso ci ricordi che il peccato pesa, abbassa, distrugge. Signore, Tu sei Amore
e questo Amore risolleva!
IV STAZIONE – Gesù incontra la Madre
«Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: “Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione
e anche a te una spada trafiggerà l’anima”» (Lc 2,34-35)
Meditazione: Signore Gesù, il tuo sguardo incontra la Madre, Maria. Ogni madre è visibilità dell’amore e fedeltà che non abbandona: Lei soffre con Te
e porta la croce con Te, continua ad essere Madre per Te e per noi!
V STAZIONE – Gesù è aiutato da Simone di Cirene a portare la Croce «Costrinsero a portare la sua croce un tale che passava, un certo Simone di Cirene, che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo» (Mc 15,21)
Meditazione: Simone di Cirene è uno sconosciuto di cui non parlano i libri di storia, eppure ha fatto la storia! Ha scritto uno dei capitoli più belli dell’Umanità: condivide le sofferenze e la fatica, porta la croce di un Altro! Signore, aiutaci a vivere la sua stessa carità. Riaccendi in noi la scintilla di
una vera umanità!
VI STAZIONE – La Veronica asciuga il volto di Gesù
«Il mio cuore ripete il tuo invito: “Cercate il mio volto!”. Il tuo volto, Signore,
io cerco. Non nascondermi il tuo volto, non respingere con ira il tuo servo.
Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi, non abbandonarmi, Dio della mia salvezza» (Sal 27,8-9)
Meditazione: Signore, il tuo Volto è rigato dal sangue e dal dolore e una donna lo asciuga: gesto d’amore e tenerezza davanti a tanta paura e indifferenza! Quante persone oggi sono senza volto! Signore, basterebbe un passo e il mondo potrebbe cambiare: aiutaci a farlo!
VII STAZIONE – Gesù cade per la seconda volta
«Mi hanno accerchiato … Mi hanno circondato come api, come fuoco che divampa tra i rovi, ma nel nome del Signore le ho distrutte. Mi avevano spinto con forza per farmi cadere, ma il Signore è stato il mio aiuto. Il Signore mi ha castigato duramente, ma non mi ha consegnato alla morte»
(Sal 118,11.12-13.18)
Meditazione: Signore, la nostra violenza e le nostre ingiustizie pesano! Signore, entra nelle nostre case e intona il canto della vita, dona al mondo la Pace! Riaccendi la lampada dell’Amore e alimenta la nostra esistenza con la Speranza. Donaci Misericordia, la forza che ci risolleva!
VIII STAZIONE – Gesù incontra le donne di Gerusalemme «Figlie di Gerusalemme, non piangete per me, ma piangete per voi stesse e per i vostri figli» (Lc 23,28)
Meditazione: Signore, ancora oggi le lacrime velano il volto di tante madri. Trasforma queste lacrime e con il tuo Amore diventino amore che educa, fortezza che guida, dialogo che costruisce, presenza che parla.
IX STAZIONE – Gesù cade per la terza volta
«Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? … Ma in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, per virtù di colui che ci ha amati!»
(Rm 8,35.37)
Meditazione: Signore, ogni volta che noi cadiamo Tu ci rialzi! Lasciati aiutare: vogliamo rialzarti dando aiuto ai più deboli, sostegno a chi soffre, speranza a chi è deluso. Aiutaci ad essere riflesso del tuo Amore!
X STAZIONE – Gesù è spogliato delle vesti
«I soldati, poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero i suoi vestiti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro:
“non stracciamola, ma tiriamola a sorte a chi tocca”. Così si compiva la Scrittura: Si sono spartiti tra loro i miei vestiti e sulla mia tunica hanno tirato la sorte. Ed i soldati fecero così!» (Gv 19,23-24)
Meditazione: Signore, i soldati ti tolgono le vesti. Il tuo corpo umiliato diventa segno di quell’Amore che ci “riveste” di dignità! Grazie perché ci insegni ad amare veramente, grazie perché ci ami fedelmente!
XI STAZIONE – Gesù è crocifisso
«Poi lo crocifissero e si spartirono i suoi vestiti, tirando a sorte su di essi ciò che ognuno avrebbe preso. Erano le nove del mattino, quando lo crocifissero. La scritta con il motivo della sua condanna diceva: “Il re dei Giudei!”. Con lui crocifissero anche due banditi, uno a destra ed uno alla sua sinistra. E si compì la Scrittura che dice: “E’ stato messo tra i malfattori!”» (Mc 15,24-28)
Meditazione: Signore, tutti ci possono ingannare, abbandonare, deludere. Solo Tu non ci deluderai mai! I nostri occhi vedono le tue mani inchiodate eppure capaci di dare la vera libertà; vedono i tuoi piedi fermati dai chiodi eppure ancora capaci di camminare e di far camminare!
XII STAZIONE – Gesù muore in croce
Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: “Ho sete”. Vi era lì un vaso pieno di aceto: posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima ad una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: “E’ compiuto!”.
E chinato il capo, consegnò lo spirito. (Gv 19,28-30)
Meditazione: L’uomo ha pensato: Dio è morto! Ma se Dio muore, chi ci darà ancora vita? La vita è Amore! La Croce è vita! Dalla Croce nasce la rivoluzione dell’Amore: per questo la croce non è la morte di Dio ma è la nascita del suo Amore per il mondo!
XIII STAZIONE – Gesù deposto dalla croce
«Venuta la sera giunse un uomo ricco di Arimatea, chiamato Giuseppe; anche lui era diventato discepolo di Gesù. Questi si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Pilato allora ordinò che gli fosse consegnato» (Mt 27,57-58)
Meditazione: Maria, il corpo del tuo Figlio come quel giorno a Betlemme, è accolto tra le tue braccia! In quel Figlio abbracci ogni figlio che soffre, ogni uomo che muore. Prega per noi, prega perché arrivi anche a noi la luce della Speranza!
XIV STAZIONE – Gesù è posto nel sepolcro
«Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino vi era un sepolcro nuovo, in cui nessuno era stato ancora deposto. Là deposero Gesù» (Gv 19,41-42)
Meditazione: Tutto sembra finito. Quel macigno pesa davanti ai nostri sepolcri. Ma la fede ci fa vedere lontano, ci garantisce che l’ultima parola è la Tua! La storia, allora, non finisce nel Sepolcro ma esplode dal Sepolcro: così ha promesso Gesù, così è accaduto e accadrà!
PREGHIERA FINALE:
Scenda, o Padre, la tua benedizione su questo popolo che ha celebrato la morte del tuo Figlio nella speranza di risorgere con Lui; venga il perdono e la consolazione, si accresca la fede, si rafforzi la certezza nella redenzione eterna. Per Cristo nostro Signore. Amen
SABATO SANTO – 16 aprile
E’ il giorno del SILENZIO: Gesù è nel Sepolcro,
il nostro cuore è in attesa del grande annuncio della Risurrezione. L’Amore è più forte anche della morte!
PER PREGARE:
O alto e glorioso Dio, illumina le tenebre del cuore mio.
Dammi una fede retta, speranza certa, carità perfetta e umiltà profonda. Dammi, Signore, senno e discernimento
per compiere la tua vera e santa volontà. Amen.
PER RIFLETTERE: da un’antica «Omelia sul Sabato santo»
Che cosa è avvenuto? Oggi sulla terra c’è grande silenzio, grande silenzio e solitudine. Grande silenzio perché il Re dorme: la terra è rimasta sbigottita e tace perché il Dio fatto carne si è addormentato e ha svegliato coloro che da secoli dormivano. Dio è morto nella carne ed è sceso a scuotere il regno degli inferi.
Certo egli va a cercare il primo padre, come la pecorella smarrita. Egli vuole scendere a visitare quelli che siedono nelle tenebre e nell’ombra di morte. Dio e il Figlio suo vanno a liberare dalle sofferenze Adamo ed Eva che si trovano in prigione.
Il Signore entrò da loro portando le armi vittoriose della croce. Appena Adamo, il progenitore, lo vide, percuotendosi il petto per la meraviglia, gridò a tutti e disse: «Sia con tutti il mio Signore». E Cristo rispondendo disse ad Adamo: «E con il tuo spirito». E, presolo per mano, lo scosse, dicendo: «Svegliati, tu che dormi, e risorgi dai morti, e Cristo ti illuminerà.
Io sono il tuo Dio, che per te sono diventato tuo figlio; che per te e per questi, che da te hanno avuto origine, ora parlo e nella mia potenza ordino a coloro che erano in carcere: Uscite! A coloro che erano nelle tenebre: Siate illuminati! A coloro che erano morti: Risorgete! A te comando: Svegliati, tu che dormi! Infatti non ti ho creato perché rimanessi prigioniero nell’inferno. Risorgi dai morti. Io sono la vita dei morti. Risorgi, opera delle mie mani! Risorgi, mia effige, fatta a mia immagine! Risorgi, usciamo di qui! Tu in me e io in te siamo infatti un’unica e indivisa natura.
Per te io, tuo Dio, mi sono fatto tuo figlio. Per te io, il Signore, ho rivestito la tua natura di servo. Per te, io che sto al di sopra dei cieli, sono venuto sulla terra e al di sotto della terra. Per te uomo ho condiviso la debolezza umana, ma poi son diventato libero tra i morti. Per te, che sei uscito dal giardino del paradiso terrestre, sono stato tradito in un giardino e dato in mano ai Giudei, e in un giardino sono stato messo in croce. Guarda sulla mia faccia gli sputi che io ricevetti per te, per poterti restituire a quel primo soffio vitale. Guarda sulle mie guance gli schiaffi, sopportati per rifare a mia immagine la tua bellezza perduta.
Guarda sul mio dorso la flagellazione subita per liberare le tue spalle dal peso dei tuoi peccati. Guarda le mie mani inchiodate al legno per te, che un tempo avevi malamente allungato la tua mano all’albero.
Morii sulla croce e la lancia penetrò nel mio costato, per te che ti addormentasti nel paradiso e facesti uscire Eva dal tuo fianco. Il mio costato sanò il dolore del tuo fianco. Il mio sonno ti libererà dal sonno dell’inferno. La mia lancia trattenne la lancia che si era rivolta contro di te.
Sorgi, allontaniamoci di qui. Il nemico ti fece uscire dalla terra del paradiso. Io invece non ti rimetto più in quel giardino, ma ti colloco sul trono celeste. Ti fu proibito di toccare la pianta simbolica della vita, ma io, che sono la vita, ti comunico quello che sono. Ho posto dei cherubini che come servi ti custodissero. Ora faccio sì che i cherubini ti adorino quasi come Dio, anche se non sei Dio.
Il trono celeste è pronto, pronti e agli ordini sono i portatori, la sala è allestita, la mensa apparecchiata, l’eterna dimora è addobbata, i forzieri aperti. In altre parole, è preparato per te dai secoli eterni il regno dei cieli».
ORAZIONE
O Dio eterno e onnipotente, che ci concedi di celebrare il mistero del Figlio tuo Unigenito disceso nelle viscere della terra, fa’ che, sepolti con lui nel Battesimo, risorgiamo con lui nella gloria della Risurrezione. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Benediciamo il Signore.
PREGHIAMO CON LA COMUNITA’:
ore 21.00 Solenne Veglia Pasquale e Messa della Risurrezione
(in diretta sul canale YouTube della Parrocchia)
PREGHIAMO NELLE NOSTRE CASE:
Dopo cena, se non partecipi alla Veglia, vivi un momento di preghiera con lo schema che segue.
Se partecipi da casa alla Veglia, collegandoti sul canale YouTube:
il salmo e il Vangelo che seguono sono della “Messa della Risurrezione”
PREGHIERA della SERA – Annuncio Pasquale della risurrezione
Dopo il silenzio di questi giorni le campane tornano a suonare
dando il gioioso annuncio che il Signore è Risorto!
O Dio, che illumini questa santissima notte con la gloria della risurrezione del Signore, ravviva nella tua Chiesa lo spirito di adozione filiale, perché, rinnovati nel corpo e nell’anima, siamo sempre fedeli al tuo servizio.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
ACCENDI UNA CANDELA e prega così:
Alleluia, alleluia, alleluia!
Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Dica Israele: «Il suo amore è per sempre».
Alleluia, alleluia, alleluia!
La destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto prodezze.
Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le opere del Signore.
Alleluia, alleluia, alleluia!
La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
Alleluia, alleluia, alleluia!
METTITI IN ASCOLTO della PAROLA DEL SIGNORE:
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 24,1-12)
Ed esse si ricordarono delle sue parole e, tornate dal sepolcro, annunciarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. Erano Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo. Anche le altre, che erano con loro, raccontavano queste cose agli apostoli.
Quelle parole parvero a loro come un vaneggiamento e non credevano ad esse. Pietro tuttavia si alzò, corse al sepolcro e, chinatosi, vide soltanto i teli.
E tornò indietro, pieno di stupore per l’accaduto.
Il primo giorno della settimana, al mattino presto le donne si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro e, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro in abito sfolgorante. Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra, ma quelli dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea e diceva: “Bisogna che il Figlio dell’uomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno”».