«Siamo qui con tanta fede ma anche con tanta angoscia. Ci consola il sapere che anche il Signore Gesù ha provato l’angoscia, anche noi guardiamo in faccia paure ed angosce. Anche Gesù le ha provate nell’Orto degli Ulivi. Siamo qui per gridare di essere salvati dal Signore per la sua misericordia!
Maria è qui con noi e chiediamo la sua intercessione potente. Siamo qui ai tempi del Coronavirus con tanta fede, ma anche con tanta angoscia. La vediamo nei volti delle persone, ma la sentiamo anche nel nostro cuore. Ci consola il fatto che anche Gesù ha provato questa angoscia nel Getsemani, e quando nel viaggio verso Gerusalemme che lo porterà alla sua morte annuncia ai discepoli che Cristo dovrà essere consegnato nelle mani degli uomini per essere ucciso. Di tutti gli uomini, che ne hanno fatto e ne fanno ciò che vogliono, anche oggi.
“Nelle tue mani affido il mio Spirito”: sono le ultime parole di Gesù sulla croce. Sono una consapevolezza permanente nel cuore di Gesù, e ci dicono che nessuno ha il potere di strapparci dalle mani di Dio. La croce non è il segno della morte e del maligno. Gesù la abbraccia, con libertà piena, e diventa il segno supremo del Divino Amore. La “terapia” per essere liberati dall’angoscia consiste nell’”affidarci alle mani di Dio: nessuno può strapparci da lì, neppure la morte”. Lo sapeva bene una giovane ebrea morta ad Auschwitz nel 1943, Etty Hillesum: “L’unica cosa che possiamo salvare è un piccolo pezzo di te in noi stessi. Non si può essere nelle grinfie di nessuno se si è nelle tue braccia”.
E’ vero per tutti: L’unica cosa autentica e utile in questo tempo di Coronavirus è mettersi in ginocchio, alla presenza di Dio dentro noi stessi. Dio custodirà la nostra umanità, ci porterà a stringerci gli uni agli altri, scegliendo la vicinanza senza cadere nella competizione e fuggendo la tentazione di salvare se stessi infischiandosi della vita degli altri. La Madre di Dio ci custodisca sempre nel ricordo e nella consapevolezza del suo Divino Amore!